Linea 3.2 tramvia, Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e M5S: "Una pausa di riflessione per ripensare il progetto"
Mario Razzanelli ha depositato le osservazioni alla procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. "Arriverò fino al Consiglio di Stato per scongiurare la realizzazione di un'opera profondamente sbagliata per Firenze"
"Arriverò fino al Consiglio di Stato per scongiurare la realizzazione di un'opera profondamente sbagliata per Firenze". Lo annuncia il consigliere Mario Razzanelli che, supportato da una squadra di esperti, ha depositato ieri sera le osservazioni alla procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. per la linea 3.2 della tramvia, Libertà-Bagno a Ripoli. "Con l'avvio di questo iter, i cantieri non potranno aprire – spiega Razzanelli –. Il Comune dovrà infatti rispondere alle 112 pagine di osservazioni, e sia che decida di non rispondere, sia che le risposte non siano giudicate soddisfacenti, il ricorso al TAR sarà immediato e bloccherà tutto fino al 2022".
"Fermare i cantieri – dice Razzanelli – per ripensare tutto. Non possiamo accettare, dopo lo scempio della stazione di Santa Maria Novella, di vedere sfregiati anche i viali di circonvallazione e Firenze sud. Le alternative esistono: se si vuole il tram si può adottare la soluzione 'made in China' del mezzo che corre su strisce di vernice senza cordoli né pali. Oppure, ci si decida a fare una metropolitana".
L'iniziativa di Razzanelli, che punta con le osservazioni a un ricorso al TAR per gli aspetti giuridici, ambientali e trasportistici della linea che, secondo la sua tesi, non sarebbero soddisfatti dall'attuale progetto della linea tramviaria, ha riscosso l'apprezzamento dei gruppi di centrodestra e dei Cinque Stelle, tutti convinti che una pausa di riflessione possa consentire di ripensare gli aspetti critici.
"Questa amministrazione non ha ancora dimostrato quali sarebbero i benefici per il traffico con le tre linee in funzione – sottolinea il capogruppo azzurro Jacopo Cellai –. E' tempo di valutare ipotesi alternative all'occupazione dell'unica tangenziale di questa città, i viali di circonvallazione. Perché ad esempio non interrare tutti i tratti più sensibili di incrocio col traffico privato come fatto per la linea 2 a Novoli?".
Secondo Federico Bussolin, capogruppo di Lega Salvini per Firenze, "sono quattro gli aspetti per cui un eventuale ricorso sarebbe utile ad imporre una pausa di riflessione: i pali che non sono un elemento accettabile per una città come Firenze, i cordoli che creerebbero una assurda trincea in alcuni dei punti nevralgici del traffico privato, il taglio degli alberi che rappresenterebbe un danno ambientale ingente e il tracciato che andrebbe complessivamente ripensato".
Anche Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d'Italia è convinto della necessità di un ripensamento riguardo al tracciato. "Il nuovo ponte a Bellariva è un'opera incongrua col contesto di un quartiere, Gavinana, già oggi fragile. Lancio poi una provocazione: perché non pensare a un parcheggio scambiatore all'uscita di Firenze Sud sul modello di Villa Costanza? Altrimenti chi viene dai comuni a sud di Firenze, una volta uscito dall'autostrada, non utilizzerà certo il tram per raggiungere il centro città".
Infine Roberto De Blasi, capogruppo M5S, ricorda come "costringere il Comune a fare la V.I.A. implicherebbe la necessità di studiare soluzioni alternative per questa linea del tram, che è quello che il movimento chiede al sindaco. Benvenga quindi questa iniziativa che, dati i tempi tecnici, è l'unica strada percorribile per migliorare un progetto che presenta troppi punti deboli". Per De Blasi "la tramvia deve essere al servizio della città e non la città al servizio della tramvia".
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