La procura sostiene che i bilanci di Gest, posseduta dal gigante francese Ratp, siano stati falsificati per anni, senza che Tram spa, responsabile del controllo, intervenisse. Tra il 2017 e il 2021, la società avrebbe nascosto i veri profitti per negoziare in modo vantaggioso con il Comune. Si afferma che il fondo per gli accantonamenti sia stato gonfiato di circa 10 milioni di euro tra il 2015 e il 2020, nascondendo così circa 7 milioni di euro. Le indagini sono partite da una conversazione intercettata nel febbraio 2020 tra Laugaa e Mazza riguardo una gara per il trasporto pubblico regionale. Inoltre, una chat tra due manager indicava che a Parigi si attendeva con ansia la Toscana per risolvere problemi di redditività. Durante l'inchiesta, i procuratori Luca Turco e Ornella Galeotti avevano proposto il commissariamento della società, ritirando poi la richiesta dopo che Gest ha fornito una fideiussione di 9 milioni di euro a tutela degli interessi del Comune in caso di condanne.
Questo caso si è anche intrecciato con un'altra grande indagine condotta dalla procura negli anni passati, che riguardava presunti favoritismi nel bando da 4 miliardi per il trasporto pubblico regionale. Tra gli altri, erano coinvolti l'ex governatore Enrico Rossi e i dirigenti di Autolinee Toscane, anch'essa legata a Ratp e vincitrice della gara, incluso Jean Luc Laugaa. Recentemente, però, la procura di Firenze ha richiesto l'archiviazione per tutti i 16 indagati.
Fonte: La Repubblica Firenze
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