lunedì 28 maggio 2012

Il tram in Europa

Ecco alcune città europee più piccole di Firenze dotate di linea tranviaria:
  • Angers (F) - 150.000 ab. (270.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (12 Km)
  • Berna (Ch) - 133.000 ab. Linee tranviarie  3
  • Besancon (F) - 120.000 ab. (180.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (14,5 Km)
  • Blackpool (Gb) - 140.000 ab. (270.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (18 Km)
  • Bordaux (F) - 220.000 ab. (925.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 3 (43,2 Km)
  • Caen (F) - 115.000 ab. (650.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 2 (15,7 Km)
  • Clermont-Ferrand (F) - 150.000 ab. (256.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (14 Km)
  • Douai (F) -   42.000 ab. (170.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (12 Km)
  • Grenoble (F) -   150.000 ab. (350.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 4 (34,2 Km)
  • Le Mans (F) - 150.000 ab. (530.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (15,4 Km)
  • Masyr (By) - 110.000 ab. - Linee tranviarie 1 (20 Km)
  • Montpellier (F) - 230.000 ab. (290.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 2 (37,2 Km)
  • Mulhouse (F) - 100.000 ab. - Linee tranviarie 3 (30 Km)
  • Nancy (F) - 105.000 ab. (255.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (12 Km)
  • Nantes (F) 280.000 ab. (710.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 3 (43 Km)
  • Oberhausen (D) 220.000 ab - Linee tranviarie 1 (9 Km)
  • Orleans (F) 100.000 ab. (250.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (17.8 Km)
  • Ploesti (Ro) 230.000 ab. - Linee tranviarie 2 (23,8 Km)
  • Potsdam (D) 140.000 ab - (140.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 5 (25 Km)
  • Reims (F) 190.000 ab. (290.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (11.2 Km)
  • Resita (Ro) 90.000 ab. - Linee tranviarie 1 (9 Km)
  • Saint-Etienne (F) 180.000 ab. (320.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 3 (11.8 Km)
  • Stary-Oskol (Ru) 220.000 ab. - Linee tranviarie 1 (30 Km)
  • Strasburgo (F) 270.000 ab. (610.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 5 (53.7 Km) 
  • Tenerife (E) 220.000 ab. (350.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 2 (14.9 Km)
  • Valenciennes (F) 340.000 ab - Linee tranviarie 1 (18,3 Km)
  • Velezmalaga (E) 57.000 ab - Linee tranviarie 1 (4,6 Km)
  • Zurigo (Ch) - 342.000 ab. (1.005.000 area metropolitana) - Linee tranviarie 1 (12.7 Km)
A queste si potrebbe aggiungere diverse città, soprattutto tedesche che hanno sistemi integrati tranviari e tram-treno, anche queste città tutte di dimensioni inferiori a Firenze. Come si vede non corrisponde a verità affermare che le città dotate di sistemi tranviari devono necessariamente superare i 500.000 ab.
 

10 commenti:

  1. Forse non mi sono spiegato bene. Come ho già detto, non sono contrario alla tranvia nelle piccole e medie città. Sono contrario al tipo di tranvia progettata e costruita per Firenze. La circolazione delle vetture può svolgersi mescolata agli altri tipi di traffico, oppure in sede propria, cioè separata. A Firenze si è scelta questa seconda soluzione con la conseguente costruzione di sottopassaggi e ponti, chiusura di strade e piazze. La città è troppo piccola e già abbondantemente congestionata per permettersi di sostenere questo tipo di interventi.
    Pensiamo soltanto a cosa è avvenuto all'ingresso delle Cascine: la piazza ha lasciato il posto ad un anonimo parcheggio (senza parlare del ridicolo percorso a S che compiono i binari); il sottopasso è inutile perché costringe comunque il traffico in due corsie per senso di marcia, quando si sarebbe ottenuto lo stesso risultato facendo attraversare la tranvia sul ponte e lasciando due delle tre corsie attuali per il traffico e la terza per il tram; se aggiungiamo all'inutile sottopasso l'inutile ponte possiamo immaginare quanti soldi siano stati buttati via (o meglio, regalati agli "amici" come foraggio clientelare).
    Volete davvero che questo scempio urbanistico e questo spreco di denaro pubblico continuino?
    Paolo Roti

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    1. I mezzi pubblici in sede propria. I tram e anche gli autobus sono invece a mio avviso la soluzione ai problemi di trasporto pubblico, ma poi Piero non capisco, prima affermi che vorresti creare una rete di filobus su corsie protette, poi quando ti obietto che l'ingombro è lo stesso o addirittura maggiore, mi dici che la protezione si fa solo dove serve, nel resto sta in mezzo al traffico. Ora dici che le corsie protette sono inaccettabili con una città con le caratteristiche fiorentine. Sinceramente non ti seguo...
      Comunque io invece sono per le corsie protette ovunque e sempre, con i semafori intelligenti che favoriscono sempre il mezzo pubblico a scapito di quello privato. Quando c'è un servizio TPL efficiente la macchina non si usa, tutto qui, dove ci sono servizi efficienti i cittadini spesso nemmeno la comprano, la macchina.
      Io, in questo caso sono un "estremista" favorire sempre e comunque il TPL. Se cìè posto per il traffico privato bene, altrimenti pazienza...

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  2. Aggiungo una curiosità, anche se riguarda una città con una popolazione maggiore di quella di Firenze: la prima città europea a dotarsi del tram come trasporto pubblico è stata Sarajevo, già nel 1885.

    Questo link di wikipedia contiene molte informazioni sulle linee urbane di tram in Europa: http://en.wikipedia.org/wiki/Trams_in_Europe

    P.S.: complimenti per il blog, molto interessante, che visito quasi giornalmente.

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  3. Evidentemente mi manca proprio il dono della chiarezza.
    Se faccio incrociare il traffico veicolare ed una linea di tram con un semaforo(magari intelligente come dici tu) si tratta di circolazione promiscua. Se decido di evitare il semaforo con un sottopassaggio ho optato per una tranvia in sede propria.
    Quale delle due soluzioni costa di più in termini economici ed estetici? Vale la pena costruire sottopassaggi e ponti quando la circolazione del tram e del traffico privato possono essere regolate con semafori intelligenti come dici anche tu? Ce lo possiamo permettere in tempo di vacche magre? (erano magre anche prima, solo che prima facevamo finta di non saperlo)
    Come ripeto fin dal mio primo commento,sono queste le mie obiezioni al tipo di tranvia che si è scelto per Firenze.
    Per quanto riguarda la priorità del mezzo pubblico su quello privato, in linea di principio sono d'accordo. Sono molto meno d'accordo se una delle due opzioni esclude per forza l'altra. Sono un liberale e penso che ognuno abbia il diritto di scegliere come muoversi e non deve essere penalizzato nell'uso del proprio mezzo privato solo perché è proprietario di una casa con affaccio su una strada che è diventata sede di tranvia con esclusione di qualsiasi altro tipo di traffico, come per esempio si prospetta nell'asse Statuto-Dalmazia. Per non parlare del diritto di carico e scarico merci di eventuali esercizi commerciali e attività produttive. Per me si tratta di un sopruso che viola la libertà di circolazione dei cittadini (che se non mi sbaglio è garantita dalla Costituzione)e, ripeto, è una soluzione che non è adatta per la dimensione delle strade di Firenze.
    Paolo Roti

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    1. Paolo, la tranvia esistente e quella futura hanno caratteristiche miste: hanno passaggi a raso semaforizzati e cavalcavie e sottopassaggi... Non mi pare che la Costituzione garantisca la libertà di parcheggiare davanti a casa. Diritto che è già negato a molti in tante zone cittadine, anche senza tranvia. Ogn'uno può comprare l'auto e muoversi con essa dove è consentito...

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  4. Ho parlato di diritto di circolare, non di parcheggiare. (Non riesco proprio a farmi capire. O forse si travisa apposta quello che dico?) La possibilità di parcheggiare no, ma quella di raggiungere con un mezzo privato la propria abitazione, anche soltanto per casi di emergenza, mi sembra un diritto da garantire.
    Inoltre per la tranvia 3, per esempio, di promiscuo c'è ben poco: si parla di un altro sottopasso alla Fortezza (o forse due, non ho capito bene), un altro sottopasso sotto la ferrovia per le auto affiancato al vecchio e per finire la chiusura completa alle auto da Statuto fino a non ho capito dove (piazza Dalmazia?). A me tutto ciò sembra insostenibile: economicamente, esteticamente e per la vivibilità quotidiana del quartiere. Possibile che non si veda la differenza? Un conto è far passare la tranvia lungo un viale largo come viale Talenti, tutt'altro conto è farla passare lungo il tracciato previsto per la linea tre. Dopo tutto una soluzione ragionevole era già stata trovata con la proposta di congiungere la linea tre con la due lungo via Mariti (tracciato più breve e minori problemi alla circolazione poiché qualche anno fa è stato aperto un nuovo sottopasso vicino a quello di piazza Dalmazia). Perché Renzi e la sua cricca si oppongono a questa scelta di compromesso? Forse perché hanno già promesso alla Coop il passaggio in piazza Leopoldo e sono un tantino elettoralmente ricattabili da questo punto di vista? Pensar male forse non è del tutto fuori luogo, considerato che anche per la linea 1 si è scelto di farla passare dalla Coop (guarda la combinazione) invece che dall'ospedale di Torregalli (che mi sembra un servizio leggermente più importante di un centro commerciale) costringendo chi ci deve andare a trasbordare dalla tranvia all'autobus (ma da quelle parti il cambio di due o tre mezzi e le conseguenti attese alle fermate sono la normalità).
    Paolo Roti

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    1. Paolo,
      Sono d'accordo. Quando è possibile è bene far raggiungere dalla tranvia, gli ospedali. Ma visto che Torregalli, con via di Scandicci, larga la metà di via dello Statuto, non si è potuta raggiungere, mancando proprio lo spazio fisico, se non sottoterra, confidiamo che la tranvia raggiunga almeno Careggi.

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  5. Caro Macromix ti manca proprio (ed è mancata anche ai progettisti) un po' di fantasia. Lo so che via di Scandicci è troppo stretta ma perché la tranvia dovrebbe percorrerla tutta? Guarda una cartina: circa a metà di viale Nenni la tranvia avrebbe potuto staccarsi e raggiungere l'ospedale e da lì immettersi in via di Scandicci fino al vecchio comune (ovviamente sarebbe stato necessario qualche adeguamento della strada) e poi percorrere longitudinalmente l'abitato fino a Casellina (a quel punto quasi tutte le linee di autobus che adesso occorrono per raggiungere la tranvia nella zona di Scandicci e dell'ospedale non sarebbero servite. E adesso risparmieremmo qualche soldino e magari non saremmo costretti a tagliare altri servizi bus, come accadrà di nuovo fra poco).
    Bastava pensarci e stare più attenti al tracciato. La verità è che siamo in mano a degli incompetenti che ragionano e decidono con i soldi degli altri, cioè i nostri. La soluzione che ho appena proposto l'ho sentita più volte anche in bocca ad altra gente comune come me, non a degli ingegneri.
    Paolo Roti

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    1. Caro Paolo, se guardi la cartina, ti accorgi che esiste un grosso spazio edificato che rappresenta l'ex caserma dei Lupi. Come penso tu sappia esistono vincoli rigorosi che impediscono di costruire nei pressi di complessi militari. Non so se i vincoli esistono ancora, certamente erano in vigore al momento della progettazione e certamente escludevano la possibilità di transito dei binari nelle vicinanze, ma vorrei poi capire come avresti fatto a passare il ponte sulla Greve e la strettoia dopo Piazza Marconi per raggiungere il vecchio comune, poi visto che in zona strade della dimensione di Viale Talenti, ma nemmeno come via dello Statuto, non ce ne sono, i tuoi piccoli aggiustamenti nelle strade mi sa che si avvicinerebbero alla demolizione di buona parte del centro storico scandiccese.

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  6. I Lupi di Toscana non esistono più e comunque occupavano solo una parte della zona fra viale Nenni e Via di Scandicci; invece una delle belle conseguenze dell'assetto attuale che ti ho già spiegto, quella sì, ce la porteremo dietro per sempre (o almeno finché i cittadini saranno d'accordo nel sostenere i costi proibitivi della gestione della tranvia a scapito del resto della rete di autobus e nel ripagare i debiti accumulati per la sua costruzione).
    Il tratto stretto è molto breve ed in questi casi esistono varie soluzioni senza dover demolire niente (transito alternato del tram, semafori intelligenti, o, se proprio neanche queste soluzioni sono possibili, deviazione del traffico privato): considera che soluzioni simili sono state proposte a suo tempo per il transito in piazza del Duomo, anche a costo di far sfiorare il Battistero dal tram, e sono occorse accese proteste da più parti per far desistere l'amministrazione dall'adottare questo tracciato (lì è stato più facile: nessuna Coop nelle vicinanze?).
    Paolo Roti

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