Fino ad ieri il prolungamento della linea 2 della tranvia era visto esclusivamente in funzione del polo scientifico universitario. Quando si è parlato per la prima volta dell'allungamento della linea 2 l'obiettivo principale era quello: mettere a disposizione del campus universitario di un sistema di trasporto pubblico degno di questo nome.
La proposta era logica. Sesto Fiorentino era già servito da un servizio di trasporto su ferro. Lo sanno i sestesi che lavorano a Firenze, molti dei quali da anni utilizzano il treno per venire in città. Abbastanza frequente e comodo, che raggiunge in una manciata di minuti il centro città a SMN.
Per molti resta difficile, compreso il sottoscritto, comprendere questo cambio di strategia. Chi vuole raggiungere il centro fiorentino velocemente sa già come fare: prende il treno. Accorciare la tranvia per rendere più veloci le corse e servire prevalentemente la parte centrale di Sesto Fiorentino e collegarla al capoluogo è un duplicato. Da non disprezzare, certo, aumenta la capillarità dei collegamenti, ma giustificare l'esclusione del polo scientifico con questa motivazione è risibile. Va bene collegare Sesto, magari con zone come Novoli è un buon risultato, ma escludere centinaia di studenti e professori solo per accorciare di qualche minuto la percorrenza della linea per far raggiungere prevalentemente una zona già discretamente servita, non è molto comprensibile: chi arriva oggi in 15 minuti in Santa Maria Novella, perchè dovrebbe impiegarne 45, anzi no dopo il taglio, solo 40 per arrivare nello stesso luogo.
Spero sinceramente che la Regione ci ripensi oppure spieghi meglio questa pensata, che forse necessita di esser chiarita, visto che molti non l'hanno compresa.
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