giovedì 17 ottobre 2024

Fibrillazioni in Comune tra maggioranza e opposizione per l'eventuale definanziamento della #TramviaFi 4.1 Leopolda-Piagge

Fonte immagine: Il Reporter

Ci sono stati scontri e misteri riguardo ai tagli ai fondi per la linea 4 della tramvia Leopolda-Piagge-Campi Bisenzio, un progetto da mezzo miliardo di euro che potrebbe perdere 27,5 milioni per il lotto 1 fino alle Piagge. Il deputato dem Federico Gianassi lo aveva rivelato un anno fa e l'ex sindaco Dario Nardella lo ha ribadito a fine gennaio, annunciando i tagli del Ministero e la necessità di contrarre un mutuo da 30 milioni che ai fiorentini sarebbe costato «un milione di interessi».

Palazzo Vecchio attribuisce la colpa alla mancata approvazione del progetto da parte del Cipe (il comitato per la programmazione economica) e del Ministero delle Infrastrutture, mentre Fratelli d’Italia accusa il Comune e Arpat di ritardi che potrebbero causare la perdita del finanziamento. Il consigliere di FdI Matteo Chelli e la capogruppo Angela Sirello si sono occupati della questione, spiegando che i 27,5 milioni provengono dal fondo sociale europeo e che l'Amministrazione avrebbe dovuto stipulare il contratto con l’appaltatore entro il 30 giugno 2023, ma lo ha fatto solo il 10 gennaio 2024.

Nardella ha criticato duramente i tagli, definendoli una vergogna e accusando il governo Meloni di punire le città di centrosinistra. Secondo Chelli, il ritardo è stato causato dalla mancanza di un nulla osta ambientale, con la Regione Toscana che ha rilevato possibili interferenze con un sito oggetto di bonifica e ha richiesto delle verifiche. La procedura si è protratta a causa dei ritardi di Arpat e del parere inizialmente negativo della Regione, poi superato. Il nulla osta definitivo è arrivato a novembre 2022, troppo tardi per firmare il contratto entro giugno 2023.

Palazzo Vecchio sostiene che la mancata approvazione del progetto da parte del Ministero delle Infrastrutture e del Cipe ha impedito la stipula del contratto. Il progetto definitivo è stato trasmesso agli organi ministeriali nel dicembre 2022 e ancora non è arrivata una risposta. Fratelli d’Italia rimprovera al Comune di non aver seguito il consiglio del comitato di sorveglianza del Piano di sviluppo della Città Metro di stipulare comunque il contratto entro il 30 giugno 2023, inserendo una clausola condizionata al parere positivo del Cipe.

Palazzo Vecchio spera ancora di mantenere il finanziamento, ma la questione è ancora aperta.

Fonte notizia: La Repubblica Firenze

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