domenica 23 luglio 2023

#TramviaFi o Metropolitana? Parliamone

Fonte immagine: Wordpress

Ancora oggi riemerge, soprattutto nei social, la contrapposizione tra tranvia e metropolitana, ponendo i due sistemi di trasporto in antagonismo.

In realtà questo antagonismo non esiste ed i due sistemi non sono sovrapponibili in alternativa, ma sono in certe situazioni complementari, in altre, per fattori di scala, si esclude il secondo, mai il primo.

Potremmo riassumere così:

  • Servizio TPL con bus per città di piccole e medie dimensioni
  • Servizio TPL con bus e tram per città di medie e medio grandi dimensioni
  • Servizio TPL con bus, tram e metro per città di grandi e grandissime dimensioni.
Gli ultimi 2 punti possono essere integrati con un servizio di treno urbano, in genere su linee esistenti, che serve o l'intera area metropolitana oppure la città, se molto estesa.

Vediamo le principali differenze tra i due sistemi che forse chiariscono di più quanto affermato sopra:
 Le tranvie hanno mediamente una fermata ogni 250 m. L'utente, quando scende dal tram si trova già in strada, quindi presumibilmente abbastanza vicino alla destinazione finale.

Le stazioni della metro sono molto più rade, 500 m., 1 km. anche più. Inoltre l'utente quando scende dal mezzo si trova nel sottosuolo a diversi metri sotto. Deve percorrere corridoi, scale mobili, ascensori prima di uscire all'aperto e sarà comunque, probabilmente, abbastanza distante dalla destinazione finale. 

Certo la metro ha il vantaggio di essere veloce nel percorso, più del tram, ma questo vantaggio si apprezza sulle lunghe distanze, non certo se si scende dopo 2 fermate. Viene da se pensare che una metro che attraversa una città come Firenze, la cui estensione è poca cosa, se si pensa che il percorso dell'Arno da Rovezzano al Ponte all'Indiano sono poco più di 10 Km. Questo vantaggio si perderebbe.

Vediamo ora l'impatto realizzativo.

Lascio da parte le complicazioni archeologiche, che non rientrano in questo ragionamento.
Si tende a pensare che la metro ha meno impatto sul traffico cittadino, in quanto costruita sottoterra. Forse non si ha ben chiaro alcuni particolari. Ogni stazione dovrà comunque avere accesso alla superficie, spesso, come si vede nelle città che stanno costruendo queste opere, vi sono delle vere voragini in corrispondenza delle stazioni con impatti sul traffico simili alla costruzione della tranvia, inoltre, per motivi di costi, gli scavi sono in trincea, e non così profondi, magari in corrispondenza delle strade, per motivi di carattere economico (costa molto meno scavare poco che scavare molto). Infine l'impatto di tutti i mezzi di trasporto impiegati per rimuovere l'enorme quantità di terra, manderà comunque in tilt il traffico cittadino.

L'impatto realizzativo di una tranvia ormai lo conosciamo e non sto a dilungarmi su questo.

Concludendo, la scelta del tipo di mezzo di trasporto va effettuato in funzione delle dimensioni della città e dei passeggeri trasportati, e non della possibilità di continuare a scorrazzare in auto.

Vorrei finire con un ricordo personale. Visitando alcune città tedesche, oltre a toccare con mano l'efficienza del sistema di trasporto pubblico, rimasi meravigliato nel vedere il traffico scorrevole ovunque. Effettivamente quando i trasporti pubblici funzionano bene, la macchina poi la lasci a casa, o magari nemmeno la compri. Non a caso l'immagine che introduce quest'articolo proviene dall'università di Dresda.

Se volete leggere poi l'opinione di un tecnico, vi suggerisco il seguente link con un testo del Professor Francesco Alberti Professore Associato di Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze, Mobility Manager dell'Ateneo Fiorentino (Almeno nel 2019, quando è stato scritto questo testo).


Nessun commento:

Posta un commento