giovedì 20 novembre 2025

Comunicato GEST: Sciopero generale di venerdì 28/11/2025


Fasce garantite 6.30-9.30 e 17-20

SCANDICCI, 20 novembre 2025 – GEST informa che il giorno 28 novembre 2025 i tram potrebbero subire ritardi o cancellazioni di corse, a causa di uno sciopero generale nazionale di 24 ore proclamato da Confederazione Unitaria di base a cui hanno aderito CUB Trasporti e COBAS Lavoro Privato.

Il servizio sarà garantito dalle 6.30 alle 9.30 e dalle 17.00 alle 20.00

Lo sciopero coinvolgerà sia il personale viaggiante che gli impiegati.

Per operai e impiegati lo sciopero è previsto per l’intero turno di lavoro.

La regolarità del servizio dei tram fuori dalle fasce di garanzia dipenderà dalle adesioni allo sciopero. La percentuale di adesione a precedenti scioperi indetti dalle medesime sigle è del 13,18%.

I motivi dello sciopero 

Il riconoscimento dello Stato di Palestina, l’autodeterminazione del Popolo Palestinese e la condanna del Genocidio perpetrato da Israele, nonché un vero accordo di pace che preveda il ritiro dell’IDF dai territori Palestinesi, la revoca del blocco navale davanti a Gaza e la libera circolazione di uomini e merci da e per la Palestina;

Il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina e in Palestina e investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti e per la garanzia di un salario garantito e il ripristino del Reddito di cittadinanza; 

Investimenti per Sanità pubblica e universale, Scuola e Università pubblica, Trasporti pubblici, Welfare (compreso un sistema previdenziale pubblico) e Salute-Sicurezza sul Lavoro;

Aumento dei Salari e delle Pensioni che consentano il recupero del potere di acquisto perso negli ultimi 20 anni, ripristino di automatismi degli adeguamenti degli stipendi, approvazione di un salario minimo di almeno 12 € l’ora e di un Reddito di Cittadinanza a sostegno della povertà;

Rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;

L’adozione di nuova politica energetica a tutela dell’ambiente e che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorre al nucleare e rigassificatori.

CONTRO

La complicità del Governo italiano e della UE nel Genocidio del Popolo Palestinese;

L’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori

La Legge di Bilancio 2026 che saccheggia il futuro delle masse popolari e dei lavoratori e una previsione di aumento delle spese militari fino a 22 mld di euro in 3 anni;

Le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori.

Fonte testo: GEST

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