Nuovo record di utenti per il tram. ai link le dichiarazioni del sindaco di Scandicci. Un milione e 200 mila utenti nel mese di maggio (più 105.000 rispetto al maggio 2011). Qualcuno qui continuerà a dire che sono solo quelli che prima prendevano l'autobus?
Bella forza, se non esiste alternativa la gente usa quello che c'è. E avrai capito dai link di altri miei commenti che l'interesse del comune nell'incentivare l'uso della tranvia non è di migliorare la mobilità ma quello di pagare minori penali a Ratp per un eventuale mancato raggiungimento di un certo numero minimo di passeggeri.
RispondiEliminaSe questo è il criterio, allora gli utenti possono essere aumentati ancora: basta vietare la circolazione privata in tutta la zona compresa tra il ponte alla Vittoria ed il comune di Scandicci compreso e vedrai che autobus e tranvia saranno strapieni e non basteranno nemmeno corse aggiuntive di una al minuto.
Ma si può davvero ragionare in questi termini pensando di essere seri? Si possono firmare contratti-capestro di questo tipo?
(a proposito: l'articolo che non hai letto è disponibile on line in qualsiasi momento)
Paolo Roti
E' gradito link.
EliminaNon mi risultano divieti di traffico da Scandicci a Firenze...
A proposito di penali, dato che è un argomento più volte cavalcato dal PDL e smentito ogni volta dagli amministratori (anche stavolta...) ti vedo particolarmente sensibile agli argomenti di quel partito...
RispondiEliminaQuello del divieto di circolazione era solo una mia provocazione.
RispondiEliminaNon riesco più a trovare l'articolo. Era sul numero del 19/06.
Si da il caso (ma è solo un caso) che i miei argomenti combacino con quelli del PDL, come con altre persone che del PDL non sono. Aborro il PDL per tutto il male che ha combinato in questi anni in Italia, ma non per questo sono disposto a cambiare la mia opinione su una specifica questione solo perché, ripeto, per puro caso, è anche l'opinione di quel partito.
Si tratta semplicemente di onesta intellettuale e indipendenza di giudizio. Merci rare di questi tempi.
Paolo Roti